Matt Salinger: ‘My father was writing for 50 years without publishing. That’s a lot of material’
What becomes clear is that he has been immersed in his father’s material for years – pages typed on Underwood and Royal typewriters, as well as what Salinger called “his squibs, or his fragments” on ordinary paper cut into eighths: “a lot of handwritten, very small notes”. When he began work in 2011, Matt never expected it would take eight years.
A lot of handwritten, very small notes, music to the ears of an analog writer like me.
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viewAdesso vi spiego. Quel suo discorso è certo una menzogna, parola per parola; ma poiché tutti se ne rendono conto, possiamo ben considerarlo un discorso onesto, non vi pare?
Ryūnosuke Akutagawa – KAPPA
C’è differenza tra il malvagio e lo stupido? Ho sempre pensato di si.
Sono entrambi pericolosi ma, a differenza dello stupido, il malvagio ha lo scopo preciso di trarre vantaggio per se a svantaggio degli altri. Lo stupido è stupido e basta, non ha scopo è imprevedibile, agisce fuori da qualsiasi schema lasciando dietro di se solo devastazione, lo temo ma non lo ho ma associato alla malvagità.
Ultimamente però, mi sto chiedendo sempre più spesso se abbia davvero ancora senso fare questa distinzione.
il problema della Stupidità ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più…
— Umberto Eco (@umbertoeco_) Dicembre 15, 2011
…una lista della spesa. La tazza della colazione. I CD masterizzati per i viaggi delle vacanze. Le mail. Una pigna. Le poesie. Gli SMS. La penna blu. La pianta sempre senza fiori. Un post-it segnalibro. Gli occhiali. L’accappatoio. Il cellulare. L’edera finta. I libri. Le cose scritte nel computer. Il portavaso. La caramella. La moleskine scritta e metà. Lo spazzolino. I messaggi nella segreteria telefonica…
viewThe Guardian photography
La sezione fotografia del Guardian è davvero qualcosa.
This is a test post just to see if everything works fine and gets published to the FediVerse.
Now publishing.
Ho riletto il breve e illuminante “Allegro ma non troppo”.
Sono due saggi, il primo parla dell’importanza delle spezie – del pepe in particolare – per lo sviluppo economico del Medioevo. Il secondo spiega le cinque leggi fondamentali della stupidità umana; da imparare a memoria.
Tutti noi siamo stati stupidi almeno una volta o, prima o poi, lo saremo. L’importante è averne consapevolezza. Questo fa di noi degli stupidi occasionali ed è un primo importante passo verso la redenzione.
Il problema è lo stupido sistemico, da quello non c’è scampo.
Unica soluzione imparare a riconoscerlo, provare a evitarlo o alzare le difese nel tentativo di limitare i danni. Pensare di avere a che fare con uno stupido credendo di poterne gestire la stupidità, ormai l’ho imparato, è una pia illusione.
Lo stupido è irrazionale, imprevedibile, non agisce con un secondo fine, a differenza del malvagio che ha uno scopo; lo stupido è stupido e basta. Quando ne incontro uno e lo riconosco me la do a gambe perché secondo la terza legge fondamentale:
una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
#reading